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Steve Jobs non adotterà più ZFS

Cupertino non adotterà il file system sviluppato da Sun, né domani né mai. Ma mentre si affollano le ipotesi sui motivi della scelta, Steve Jobs assume ingegneri per una nuova tecnologia di storage

Roma – Con un messaggio stringato sul sito del progetto Mac OS forge, Apple comunica agli sviluppatori la decisione “unilaterale” di annullare i lavori di porting e sviluppo di ZFS per Mac OS X. Il file system avanzato, originariamente sviluppato da Sun, avrebbe dovuto rappresentare una nuova era nello storage e invece sembra destinato a languire perennemente tra querelle legali, calcoli di business e opportunismi aziendali.

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ZFS avrebbe potuto apparire in un futuro upgrade per Mac OS 10.6 (“Snow Leopard”), ma la stringata comunicazione di Cupertino chiude definitivamente la porta alla speranza di quanti avrebbero voluto l’integrazione del file system nel sistema operativo della Mela.

Di vantaggi ZFS ne avrebbe portati parecchi, inclusi una superiore robustezza e affidabilità rispetto a quelli odierni (HFS+ per rimanere in ambito Mac o anche NTFS su Windows), la capacità di integrare protocolli RAID in software senza l’obbligo di possedere hardware apposito, l’eliminazione dei processi di journaling e la disponibilità di una funzionalità di snapshot dello stato dei dati con un basso consumo di CPU e transfer rate su disco.

La totale assenza di motivazioni lato Apple ha dato il là a una serie di speculazioni sui reali motivi che si nascondono dietro la decisione, speculazioni oggettivamente favorite da una certa quantità di problematiche in divenire o facilmente ipotizzabili. Secondo tali speculazioni ZFS su Mac sarebbe stato “ucciso” da Apple a causa di una querelle legale tra Sun e la società NetApp per questioni di brevetto, vicenda che avrebbe ridotto Cupertino a più miti consigli per evitare eventuali (e problematici) contraccolpi sia tecnologici che commerciali una volta integrato in pianta stabile il file system sui Mac.

O ancora Apple avrebbe ucciso ZFS a causa dell’acquisizione di Sun da parte di Oracle, con quest’ultima solo blandamente interessata a continuare i lavori sul file system dell’ex-avversario a tutto vantaggio dello standard fatto in casa BTRFS. In ultima istanza ci sarebbero le considerazioni di Apple sul reale valore aggiunto di ZFS per il tipico utente Mac, che certamente non si trova a dover gestire enormi set di dischi da collegare e gestire in maniera uniforme con spazi di storage fuori parametro.

Quale che sia la verità dei fatti, una delle poche cose certe in questa storia è che Apple non ha perso del tutto interesse in un file system di nuova concezione e slegato da logiche tecnologiche risalenti a qualche decade fa, visti gli annunci di assunzione per ingegneri da destinare a questo specifico compito. Certo ci vorrà tempo, e come la lezione WinFS insegna la creazione di un nuovo standard per lo storage delle informazioni digitali presenta problemi di difficile risoluzione anche per i giganti dell’IT.

Alfonso Maruccia – http://punto-informatico.it/2736306/PI/News/apple-stacca-spina-zfs.aspx

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